16 ottobre 2011

Stay Hungry Stay Foolish...

Com'è forse normale che sia, oggi fa notizia il famoso discorso di Steve Jobs, Stay Hungry Stay Foolish. Noi di Open lo avevamo già postato nella nostra "razione mensile di Open Food per il Pensiero" del giugno 2008. Eccovi il testo, con gioia. E se volete vedere il video (dura circa 15 minuti) cliccate pure sul titolo del post.


Buona lettura!

Oggi voglio raccontarvi una storia che ho sentito. Una storia composta da tre diverse storie sulla vita di un uomo. Semplicemente, senza filtri. Tre storie. La prima storia ha a che fare con il collegare i punti.  La storia inizia prima che quest’uomo di cui raccontiamo sia nato. Sua madre l’aveva messo in adozione, con l’unica condizione che, chi lo avesse adottato, lo avrebbe mandato all’università.  
Raggiunti i diciassette anni, questo ragazzo iniziò a frequentare uno dei più cari college americani, per accorgersi ben presto però che non faceva per lui. E così, senza un’idea precisa di cosa fare del suo futuro decise di mollare, sperando che tutto sarebbe andato bene. Il minuto dopo che aveva mollato aveva smesso di partecipare alle lezioni che non lo interessavano, per iniziare a partecipare invece a quelle che gli sembravano molto più interessanti. Ovviamente non fu tutto rose e fiori, 
senza un college che lo ospitava dovette arrangiarsi a dormire sui pavimenti delle stanze degli amici che lo ospitavano, e ad attraversare la città la domenica  per fare un pranzo decente al tempio degli Hare Krishna. 
Però si divertiva, e la maggior parte di ciò che incontrò in quel periodo seguendo semplicemente la sua curiosità ed il suo intuito, si trasformò in qualcosa di estremo valore più tardi. Un esempio su tutti. Il college che aveva deciso di frequentare in questo modo più ‘rilassato’ aveva la migliore classe di calligrafia del paese. L’aver abbandonato i corsi regolari gli consentiva di partecipare a questo tipo di lezioni, e così imparò i vari caratteri, il serif, il sans-serif, come variare lo spazio tra i caratteri, 
e tutto ciò che rende grande un carattere.  
Niente di tutto ciò poteva sperare che avesse un utilizzo pratico nella sua vita. Ma, dieci anni più tardi, quando iniziò a disegnare il primo computer Macintosh , quelle lezioni tornarono a galla, e fu così che il Mac fu il primo computer ad avere dei caratteri bellissimi. Se non avesse partecipato a quel bizzarro corso al college il Mac non avrebbe mai avuto diversi font, e poiché pare che  Windows abbia copiato il  Mac…è probabile che nessun personal computer li avrebbe mai avuti.  
Ovviamente era impossibile collegare tra di loro tutti i puntini ai tempi del college, ma fu molto facile farlo guardandosi indietro 10 anni dopo. 
Non è possibile collegare i puntini guardando in avanti. Puoi solo farlo all’indietro, quindi devi aver fiducia che i puntini si collegheranno in qualche modo nel tuo futuro. Devi avere fiducia in qualcosa -  la pancia, il destino, il karma, qualsiasi cosa – perché credere che i puntini si collegheranno in fondo al cammino ti darà la fiducia di seguire il tuo cuore, anche quando ti porta al di fuori del solito percorso, e che questo, un giorno, farà la differenza. 
La seconda storia riguarda l’amore e la perdita. Il nostro uomo era stato fortunato a trovare ciò che amava fare presto nella vita. 
Aveva iniziato la sua azienda nel garage dei genitori a venti anni, lavorando duro fino a farla diventare un’azienda di 2 miliardi di dollari. 
Fino a che, a trent’anni, fu licenziato. 
Come si può essere licenziati dall’azienda che si è creata? Semplice, basta assumere un CEO, per poi divergere con lui sulla visione del futuro , trovarsi il board contro e si è fuori.  
Assieme ai sentimenti di ansia e depressione che ne seguirono, lentamente qualcosa iniziò a crescere in lui. Amava ancora quello che stava facendo. Era stato respinto,ma era ancora innamorato, così decise di ricominciare. 
Non poteva vederlo allora, ma essere licenziato era la cosa migliore che gli potesse succedere. La pesantezza del successo fu rimpiazzata dalla leggerezza di ricominciare di nuovo, con meno sicurezze su tutto. Fu reso libero di entrare in uno dei periodi più creativi della sua vita.  
E fu così che fondò due aziende di enorme successo che, guarda un po', furono acquistate dall'azienda da cui era uscito anni prima. Il nostro uomo fu subito sicuro che nulla di tutto questo gli sarebbe successo se non fosse stato licenziato tempo prima. Era una medicina amara, ma il paziente ne aveva bisogno.  Qualche volta le cose della vita ti colpiscono come un mattone sulla testa. Non bisogna allora perdere la fede. 
L’unica cosa che faceva andare avanti il nostro uomo era la passione per ciò che faceva. Trova quindi quello che ami, si disse, sia nel lavoro che nella vita privata. Il lavoro riempie inevitabilmente la maggior parte della nostra vita e l’unico modo per fare veramente un gran lavoro è amare ciò che si fa. E se ancora non l’hai trovato continua a cercare, non fermarti. Come tutte le cose del cuore saprai quando lo troverai, e come tutte le grandi relazioni migliorano man mano che gli anni passano. Quindi continua a cercare. Non fermarti.  
La terza storia ha a che fare con la morte. A circa 17 anni il nostro uomo lesse una frase che diceva. "Se vivi ogni giorno come fosse l’ultimo, un giorno, molto probabilmente, avrai ragione” la frase lo impressionò a tal punto da chiedersi ogni giorno allo specchio "Se oggi fosse il mio ultimo giorno, vorrei fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta era un "no" per troppi giorni di seguito, sapeva di dover cambiare qualcosa. Ricordarsi di dover morire un giorno fu la cosa più importante che incontrò sulla sua strada per aiutarlo a fare le grandi scelte della vita, perché quasi tutto – le aspettative, l’orgoglio, la paura di fare delle brutte figure o di fallire – tutte queste cose cadono inevitabilmente una dopo l’altra davanti alla morte, lasciando solo ciò che è veramente importante. Ricordarsi di dover morire un giorno fu il modo migliore che conobbe per evitare di cadere nella trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Si è già indifesi. E non c’è ragione per non seguire il cuore. 
Certo, nessuno vuole morire, anche chi vuole andare in Paradiso non vorrebbe morire per andarci, eppure la morte è l’unica destinazione comune a tutti noi.  Ed è giusto che sia così perché la morte è la migliore invenzione della vita. È il più potente fattore di cambiamento; spazza via il vecchio per fare posto al nuovo. Drastico forse, ma vero. Il nostro tempo è limitato, quindi meglio non sprecarlo cercando di vivere la vita di qualcun altro. Sfuggite al dogma di vivere con il risultato del 'pensiero’ di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui vi impedisca di ascoltare la vostra voce interna, il vostro cuore, il vostro intuito. Gli unici che sappiano veramente cosa vorreste essere. 

Quando quest’uomo era giovane c’era ancora in giro un giornale incredibile, si chiamava The Whole Earth Catalogue, ed era una specie di bibbia per la sua generazione, siamo alla fine degli anni ’60, una specie di  Google in carta 35 anni prima che Google vedesse la luce. Era qualcosa di idealistico che però, come tutte le cose, giunse alla fine del suo percorso. Nell’ultima edizione, in ultima pagina, c’era una foto con sotto una specie di messaggio di addio "Stay hungry, stay foolish." Resta affamato, resta folle. E ciò fu quello che quell’uomo si augurò per se stesso. 
Come saprete, ormai, quell'uomo è, era Steve Jobs, e trovate tutto il suo discorso su You Tube. 

Se avrete il coraggio, ovviamente, di correre il rischio di essere cambiati.