Visto che è tempo di Halloween e una palla di cristallo per leggere i trend fa sempre comodo averla (soprattutto quando si parla di lavoro) vi parlo volentieri di una presentazione a cui ho assistito con piacere (ben fatto Nicola ;-)) su chi sono e cosa cercano i Job Seekers Italiani.
Leggendo bene tra i dati (lo so questa è la parte noiosa, ma i dati quando ci sono e quando sono significativi come questi, vale la pena mettersi a darci un'occhiata), si nota come nella popolazione dei giovani, sia quelli appartenenti alla generazione Y - età media 25 anni, per capirci - sia i loro colleghi della Generazione X - età media 30 anni - sia scarsissima sia la propensione alla flessibilità lavorativa che la propensione alla mobilità.
Ora, questi dati non dovrebbero sorprendono più di tanto né l'HR esperto né, tanto meno, il cacciatore di teste abituato a veder franare candidature interessanti per ruoli eccezionali solo perché la location "era lontana da casa...", ma l'aspetto che colpisce di più è che rispetto al mondo, rispetto alla cultura globale che sta facendo della flessibilità la sua bandiera e della mobilità cross-country il suo credo, l'Italia dei giovani pare impermeabile.
A pensarci bene, magari, questa fotografia è figlia di una Italia che si mostra come un paese rallentato, e che per questo sta accumulando dei gravissimi ritardi in Europa e nel mondo a causa di un sistema politico la cui inefficacia è sotto gli occhi di tutti (provate solo un attimo a pensare, voi, di gestire un'azienda nello stesso modo in cui vediamo gestire la cosa pubblica e ditemi quanto tempo resistereste sul ponte di comando prima di essere gentilmente invitati alla porta). Un'Italia pubblica che alle parole di Marchionne alla trasmissione di Fazio domenica scorsa, ha solo saputo produrre una reazione comune bollando l'intervento come provocatorio, grave o, peggio, pesante. Eppure non ce n'è stato uno, ma uno solo dico, che abbia sentito dentro di sé forte l'istinto di alzarsi e di urlare a tutti: "ragazzi tiriamoci su le maniche!" Perché davanti al problema concreto di una nazione che è a l 118° posto su 139 per efficienza della lavoro ed al 48° posto per competitività industriale, se non ci diamo una mossa forse qui son guai.Di quelli seri.
E allora forse questi giovani hanno bisogno di molto più aiuto di quanto la sola lettura di questa slide possa far pensare.